È importante il 12 e 13 giugno raggiungere il quorum di 25 milioni di votanti ai Referendum e scegliere il SI a tutti i quesiti. È un voto che permette di porre alcuni limiti a un modello di sviluppo insostenibile, che ignora i costi ambientali, sociali e i beni comuni, e a un potere politico che calpesta giustizia e democrazia, credendo di poter fare tutto ciò che vuole.
Un successo dei SI al Referendum costringerebbe la politica (sia del governo che dell’opposizione) a fare i conti con la volontà dei cittadini. L’impegno delle mobilitazioni sociali, finalmente, cancellerebbe alcune delle peggiori leggi introdotte dal governo.
REFERENDUM LEGITTIMO IMPEDIMENTO
«Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 non chè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante «disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?».
Con questo quesito, si abroga la legge sul legittimo impedimento. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori.
REFERENDUM ENERGIA NUCLEARE
«Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giu gno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?».
Con questo quesito referendario si abroga la norma per la «realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare». E' una parte del decreto legge riguardo le «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge "con modificazioni" il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
REFERENDUM ACQUA PUBBLICA — PRIMO QUESITO AMMESSO
«Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante «Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia» e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante «Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea» convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?».
Questo primo quesito sulla privatizzazione dell'acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
REFERENDUM ACQUA PUBBLICA — SECONDO QUESITO AMMESSO
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 «Norme in materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito»?».
Questo secondo quesito sulla privatizzazione dell'acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito, agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Cosa significa "abrogare"?
Abrogare, detto in termini molto semplici, significa NON permettere a quella legge di passare. Quindi, se voi NON VOLETE il nucleare, alla domanda «Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giu gno 2008, n. 112, convertito con modifica zioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed inte grazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitata mente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?». dovete interpretare abrogato come cancellato, e quindi votare SI!
differenze tra chi vota "no" e chi vota "si"!
Per i «NO» si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una «logica» di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la «libertà» di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
Per i 4 «SI» voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente UGUALE PER TUTTI, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la «peste radioattiva»), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
non ci sara' alcuna pubblicita'
Riguardo il referendum, è stato deciso che pubblicità a riguardo NON verranno trasmesse ne sulle reti Mediaset, nè su quelle Rai.
giudizio personale
Mi sembra anche lecito terminare questo post col mio giudizio personale. Io voterò SI. Lo dico tranquillamente. Siamo in uno Stato civile (credo), tutti gli italiani hanno una testa per giudicare e capire cosa sia giusto o meno. Gli ultimi "episodi" che hanno visto come protagonisti i nostri cari politici (oltre che persone dello spettacolo o comunque "importanti"), dovrebbero far riflettere molto.
Votando, ognuno di noi è consapevole della scelta che fa, ha in mano le redini del gioco. Quindi, per una volta dopo 150 anni, sarebbe davvero bello avere l'Unità d'Italia, e quale occasione se non questa? Quella di decidere il futuro dello Stato e soprattutto di noi giovani, noi giovani che in questa terra non vediamo più futuro, vediamo solo tagli. Tagli sull'educazione, sul lavoro. Ed un futuro incerto non sarà di certo un buon trampolino di lancio per la propria realizzazione.
Quindi, votiamo SI per dire NO. E' dalle piccole cose che si realizzano quelle più grandi.
Concludo con un verso di una canzone (ovviamente già tradotta) di John Lennon.
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